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Il valore del tempo, questo sconosciuto.

Caso classico: se il servizio X si interrompe anche solo per dieci minuti è dramma vero, poi si lotta fino alla morte per spuntare qualche euro (qualche euro) in meno sul prezzo, nonostante magari c’è proprio un maggior livello di continuità assicurata a giustificarlo.


Caso classico, parte seconda: il servizio/prodotto proposto sveltisce, automatizza, abbatte drammaticamente i tempi per portare avanti una fase centrale della propria routine lavorativa, il suo costo è alla super portata del potenziale cliente. Che ci pensa...


Non c’è stata mai molto simpatica la modalità di vendita “emozionale” che va tanto per la maggiore e non da oggi, abbiamo sempre preferito l’acquisto “consapevole” del cliente, che capisce esattamente a cosa gli serve quello che sta comprando e che vede, chiaro come il sole, il beneficio che ne ha.


Quello che vendiamo viene proprio al nostro discorso, perché le soluzioni che proponiamo non hanno astratti elementi di appeal nei quali si deve identificare, bensì ben evidenti punti di miglioramento della giornata lavorativa del potenziale cliente.


Questi miglioramenti riguardano spaccati precisi della sua attività, ma in generale puntano dritti ad un unico bersaglio finale: il tempo.


Chi si dota della giusta tecnologia “vive” meglio il suo tempo. Ha una preoccupazione in meno, ha una serenità in più, o semplicemente ha più tempo.


Ora, senza andare a filosofeggiare o a profetizzare più di tanto, sappiamo tutti perché il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo. Maggiore è la quantità che ne spendiamo nelle maniere che più ci aggradano e meglio è evidentemente.


L’inestimabilità del suo valore non deve farci perdere la bussola quando ci dotiamo dei prodotti e servizi che ci servono per vivere e lavorare, per carità, ma non dobbiamo correre neppure il rischio di metterla totalmente da parte quando ci mettiamo alla valutazione di qualcosa che aumenta la sua qualità.


Perché se perdiamo l’occasione per dargli il giusto valore, il tempo diventa come peggio non potrebbe essere: perso.

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